Testi di Emanuele Conte tratti dal programma radiofonico “Simplicity – La semplicità è un super potere“
La cosa più difficile è sempre quella di rendere semplici tutte le altre cose.
Un vero lavoro da supereroi, perché c’è potenza nella semplicità, c’è potere nell’essere semplici, anzi, un super potere, un potere da veri super eroi.
Semplicità è sapere comunicare anche senza dovere articolare un discorso e la natura ce lo ha insegnato, donandoci espressioni del viso, lacrime, sospiri, sorrisi, movimenti istintivi e la propensione all’azione.
Siamo esseri umani, siamo abituati a parlare, parlare e discutere in continuazione, ma facciamo parte della natura e ogni tanto fermarci per ascoltarla è meraviglioso.
Restare in silenzio per ascoltare i rumori e le voci del mondo è semplice, basta provarci.
La natura sa cos’è la semplicità e sembra che parli a caso, usando ogni volta un linguaggio diverso.
Il suo modo di esprimersi è semplice ma efficace; la natura sa sussurrare, utilizza lo stormire delle foglie che si muovono cantando una melodia che sembra accompagnata dal vento.
La natura sa poi ruggire, tuonando la sua ira di pioggia e fulmini contro la terra, quando decide di farlo; ma sa anche farci ascoltare il tubare delle tortore al mattino, l’allegro vociare di gente che si confonde con il rumore delle onde, che verso sera, di una giornata in spiaggia, giungono a riva per poi sembrare che vogliano tornare indietro per restituire il fiato al mare.
La natura sa parlare con il discutere degli animali notturni, che incuranti di tutte le altre voci del mondo, semplicemente chiacchierano, chiacchierano, lanciandosi messaggi di amore o di odio eterno che dura solo fino al mattino.
La verità sta nelle cose semplici, come il nostro nome, che significa già qualcosa o può dare un significato sia alla nostra che all’esistenza degli altri.
C’è un nome, che solo menzionandolo, ci fa capire quanto la semplicità dell’amore sia un bene superiore, questo nome è Gesù (Emmanuele)
Ci sono dei messaggi talmente semplici, potenti e veri, che restano per sempre; sono indelebili nelle persone e si trasmettono di generazione in generazione.
Questi pensieri, storie o parole hanno quale finalità il bene dell’uomo, che istintivamente tende a conservarli e a trasmetterli sia alle genti del proprio tempo che alle persone che verranno dopo.
Fra questi pensieri, concetti, messaggi, storie o parole, c’è anche il fatto che il denaro o il potere siano utili, ma non siano tutto per l’uomo.
Un concetto semplicissimo e rispondente alla realtà, spesso però scambiato per una frase di circostanza, una parola di conforto, tipo una pacca sulla spalla, finché succede qualcosa che ti fa capire che non è un semplice modo di dire.
La semplicità è uno dei segreti della felicità, a volte basta essere insieme a chi vuoi tu, o fra le braccia di chi ti ama, per ricordarti di essere nel posto più bello del mondo.
Quando si ha paura che qualcosa non funzioni, questo è il primo semplice passo affinché non funzioni per davvero.
Complicare le situazioni, che in apparenza sono semplici, non è difficile, in modo particolare nei rapporti fra le persone.
Semplicemente il migliore! Quante volte ci si può sentire in questa raggiante posizione, nello sport, nel lavoro, oppure perché si è semplicemente il migliore per qualcuno che fa il tifo per te, che sta in ogni caso dalla tua parte.
Sentirsi semplicemente il migliore, che bello! Peccato che c’è una certezza: “il migliore deve ancora nascere”.
Andare in scena tutti i giorni non è una cosa semplice, ma se poi ci mettiamo anche noi a complicarla, perché indossiamo costumi stretti, maschere soffocanti, recitiamo parti difficili o scritte male dagli altri, allora sì che le cose si fanno complicate.
La semplicità è un superpotere che potrebbe essere descritto con una grande esse sul costume di un supereroe, ma non è prerogativa dei soli super eroi, certi esseri umani sanno impiegare la semplicità con successo, rendendo semplici le cose difficili, avendo così la possibilità di diventare persone importanti, ricche o addirittura famose.
Altre perone, invece, per quanto ci provino riescono sempre e solo a complicare le cose.
Quando nasce l’uomo è semplice, talmente semplice che si avvicina molto alla perfezione.
L’uomo nasce dall’amore, non importa se dall’amore degli umani, di qualche essere superiore o dell’ordine delle cose.
L’uomo è semplice quando nasce e lo è altrettanto quando se ne sta andando.
La sua capacità di difendersi con i gesti naturali di quei momenti, è proprio quella, che ricorda agli altri suoi simili impegnati a complicarsi la vita, che è la semplicità che inizia e chiude il racconto di ognuno di noi.
L’uomo di per sé è semplice, gli basta poco.
È quando si deve organizzare per interagire con gli altri come lui, l’ambiente e il resto degli esseri viventi che le cose si complicano; ma di fondo la sua semplicità rimane, nelle cose a lui più care, come l’amore, la fede, la speranza… chiare e semplici, come una luce nell’oscurità.
La semplicità è il superpotere dei semplici, di chi va all’essenza delle situazioni, di chi ama percepire e raccontare le cose come stanno, di chi per scelta o per forza è costretto ad essere pratico.
A volte non si può scegliere, a volte bisogna essere semplicemente dei supereroi e sapere trasformare il dolore in forza, perché non si può fare altrimenti, come il nonno all’ospedale, il cane maltrattato, il signore dalla barba incolta che porge il cappello all’angolo, chi deve lottare tutti i giorni perché i soldi non bastano mai, oppure sopportare la malignità della burocrazia, l’arroganza del potere.
Ognuno di noi è un supereroe… a volte.
Essere felici è una cosa semplice e naturale, ma noi ce la mettiamo tutta per complicarci la vita.
La semplicità mostra tutta la sua bellezza in cui ci sentiamo un po’ giù, magari tramite un semplice sorriso, attraverso una parola disinteressata, oppure vedendo una persona cara che ci tira un po’ su.