Testi di Emanuele Conte tratti dal programma radiofonico “Colors”
Gran parte delle cose, di quello che accade e di come la pensiamo o la vediamo, può essere rappresentata dai colori. I colori sono luce e ci aiutano a contrastare l’oscurità.
I colori sono il forte della fantasia, riescono a farci vivere in un mondo che solo azionando il variopinto fantastico che abbiamo dentro possiamo far diventare come fosse vero, per un istante, per il tempo di un’emozione o per tutta la vita e anche oltre, attraverso il ricordo di noi.
Sono le storie dalla fantasia che scivolando colorate d’inchiostro sulle pagine dei racconti più cari, con il passare degli anni diventano quasi reali, a un passo dal chiedere un atto di fede, finchè la vita vera o il fischiettare del barbiere che si appresta a darci il conto, le spazzola via dalle spalle, come neve di forfora caduta dai capelli.
I colori sono luce, sono gioia, ma esistono anche dei colori talmente densi e abbaglianti che, in realtà, creano delle ombre. Sono i colori della bugia, dell’inganno, della malafede o, peggio ancora, della violenza.
Alcuni colori sono più importanti di altri ma certe persone non lo sanno, non ci pensano o non vogliono vedere. Sono i colori del mondo, della natura, degli esseri viventi e delle genti, tutte le genti.
Questi colori sono i colori del vento, sempre vivi, basta imparare a usarli per dipingere quadri mai perfetti ma sempre meravigliosi.
Certi colori sono nei sogni della gente e brillano da lontano, da molto lontano, scintillano nello spazio dei desideri delle persone comuni. Si dice che ogni tanto qualcuno di questi colori brillanti arrivi sulla Terra in forma umana o che in realtà sia già un umano, ma un umano speciale, che porta un messaggio eccezionale, affascinando tutti ma facendo preoccupare, guarda caso, i potenti. Ogni tanto arriva qualcuno dalle stelle e splende di un colore a volte difficile da cancellare.
Facciamo finta che io sia un dj della radio che ha intercettato il messaggio di un uomo delle stelle, e che questo messaggio ti dica di non mollare, di continuare a credere in quello che fai e di non lasciarti andare. Fai del tuo meglio ma fa in modo che il tuo meglio non abbia il colore del canto del cigno.
I colori sono fondamentali per l’esistenza del tutto, solo l’oscurità più tetra, un buco nero dello spazio o quello che si genera tra le persone può intrappolare la luce dei colori della gioia, della vita, un pò come fa il silenzio, quello assoluto, che nega la possibilità di esprimersi o di chiarire, di dire ancora una parola, per tenerci collegati l’uno all’altro e quando questo succede serve mettersi all’ascolto, perché anche il più piccolo rumore o il frammento di una parola può riaccendere la speranza.
Non tutti gli occhi vedono gli stessi colori, la percezione del colore è soggettiva, a volte possiamo immaginare di vedere gli stessi colori che vedono le persone che amiamo, della gente con cui stiamo, ma ognuno vedrà i colori a modo suo, influenzato dalle sue illusioni, dalle sue certezze, dal suo stato d’animo, ognuno vedrà i colori delle sue giornate a seconda di come si sveglia, di come è andato a dormire e del contesto in cui si trova.
Troppo spesso agli esseri umani succede di vedere il cielo colorarsi del colore di un pugno di ferro, il colore della guerra, dell’odio, dell’arroganza, dell’oppressione, dell’ingiustizia. Troppe volte qualcuno si sveglia al mattino convinto di trovare il cielo di un colore naturale e invece lo trova colorato da una mano non umana, una mano di ferro.
Rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco, viola. Quando ripensiamo al passato è come scomponessimo i colori della nostra luce, quelli della nostra vita, un pò come fece Newton, solo che il nostro prisma si chiama coscienza e quando la luce della nostra esistenza la attraversa ci restituisce non solo i sette colori primari, ma anche tutte le loro sfumature, perchè siamo noi a vederle.
E adesso i colori dell’amore, quelli non possono mancare, sono motori più che colori, però cerchiamo di immaginare i colori di un momento particolare di ogni storia d’amore, breve, lunga, infinita o mai vissuta realmente. Prova a immaginare i colori che aveva il mondo la prima volta che hai visto il viso di chi sai tu.
I colori dell’addio sono freddi come il marmo, a tratti però diventano tiepidi come un dolce sorriso, per poi tornare gelidi più delle mattine quando si alzava con il broncio ed era meglio fare finta di niente.
In quei momenti il cuore batte talmente forte che sembra voglia risalire fino alla gola, andando contro corrente come fanno i salmoni e stremato chiede ancora un pò di fiato, perché deve dire tante cose che però in quel momento non riesce a ricordare, mentre il vento porta con sé cenere arsa dal fuoco.
Ci sono colori che restano per sempre intrappolati negli occhi di chi vede qualcuno andarsene per non tornare.
L’alternarsi o il mischiarsi delle luci e delle ombre ci raccontano dei colori, anche quelli di ieri, come il colore dorato di una bella giornata di gioventù, una corsa in mezzo ai campi d’orzo, di grano e di pane, invasi del profumo polveroso dell’abbondanza di vita ed entusiasmo per i giorni del domani.
Vi lascio con l’augurio di non sentirvi mai soli e che ogni giorno sia pieno dei colori dell’entusiasmo.