Testi di Emanuele Conte tratti dal programma radiofonico “Doom Days – i giorni del destino”
I giorni del destino sono tanti, perché è giusto che il viaggio sia lungo, il più lungo possibile, interessante e pieno di bei panorami.
E anche se ci saranno delle fermate, magari è proprio in quei momenti in cui il tuo giorno del destino farà sì che incontri una persona importante per la tua vita, magari la persona che te la cambierà o te la salverà addirittura.
E non preoccuparti se incontrerai chi vorrà fermarti, perché ti dimenticherai di lui appena il viaggio riprende.
Il gioco dell’amore è un gioco perdente, perché chi si innamora cede sempre una parte di sé, ma è un gioco al quale non ci si sottrae mai, perché quando trovi la persona giusta, quello è un buon giorno del destino e sarebbe peggio non rischiare andando sul sicuro e incassare soltanto il rimpianto di non averci provato.
Nei giorni del destino il gioco dell’amore è un capitolo a sé, il pane dei musicanti, dei poeti e dei romantici, ma sono i giorni in cui si delinea il destino di un amore, sono i giorni del forse, dell’incertezza, del dubbio. Giorni del destino che a volte diventano giorni dell’addio.
Ci sono giorni del destino che danno incertezza e altri giorni del destino nei quali l’incertezza svanisce, si disintegra, come quando vedi un meteorite oppure guardi un estratto conto.
In quei giorni capisci che ottieni solo per quello che dai.
I pensatori pensano.
Verrebbe da dire che i calciatori calciano, i cantanti cantano.
I pensatori, che pensano, differenziano il concetto di fato dal concetto di destino.
Il fato, secondo queste menti raffinate, sarebbe quello che è stato detto, ed essendo stato detto ci si deve rassegnare con obbedienza, perché ogni tentativo di ribellarsi a quello che è stato detto sarebbe inutile.
Il destino, invece, nonostante si possa credere determinato da forze soprannaturali che sfuggono al nostro controllo, lascia però qualche speranza, una porta socchiusa, e cioè la possibilità di modificarlo per mezzo della volontà e della ragione, ridando così all’uomo l’idea della libertà.
I giorni del destino a volte ti dicono di andare via senza nemmeno prima tornare a casa per salutare gli amici, per dirgli che questa non è la vita che avevi programmato.
A volte partire e correre un rischio andandosene, è difficile ma necessario.