Testi di Emanuele Conte tratti dal programma radiofonico “Voyagers – viaggiatori improvvisati cercano la strada a modo loro”
In molti siamo viaggiatori improvvisati che cercano la strada, ognuno a modo suo.
Seguire le indicazioni è utile magari per evitare eventuali insidie del percorso o per accorciare il viaggio, l’importante è che la meta sia la nostra e non quella del proprietario del dito che ci indica la luna.
Succede che si voglia ritornare sui propri passi o ripercorrere strade già percorse da noi stessi o da altri, quelli che ci hanno condotto lì dove siamo.
Per i viaggi di ritorno si indossano dei costumi come a teatro, a carnevale o in una festa in maschera. Costumi da eroi, da vincitori, da sconfitti, da stranieri.
I viaggi che ci riportano alle origini sono come un Natale in famiglia, con tutti i pro e i contro, le malelingue e i sentimenti controversi del caso.
Nei viaggi di ritorno alle radici al posto della mappa, per orientarci, possiamo usare un libro di storia, un vecchio album di fotografie o vecchi racconti di persone che avrebbero voluto tornare lì, ma il loro viaggio è terminato senza comprendere quella meta.
Ogni viaggio comporta dei rischi, in modo particolare se si tratta di un viaggio importante o lungo, come sono i viaggi degli esploratori dei mondi, della vita o dell’amore.
Ci sono dei viaggi per affrontare i quali bisogna tener presente e calcolare esattamente dove si trova il punto di non ritorno.
Per i viaggi della mente, dello spirito o dell’amore, calcolare il punto di non ritorno risulterà errato se non addirittura inutile fin dalla partenza.
In ogni epoca e in tutte le civiltà c’è sempre stato l’arrogante o il furbacchione che viaggia più veloce, ma lo fa calpestando gli altri, o peggio, condizionando il loro pensiero.
Ma per fortuna c’è sempre la strada, la poesia, le canzoni e il ritmo.
La fermata del bus è un universo di umanità.
Viaggiare è una delle cose più belle che ci possano capitare.
Viaggiando si esiste un po’ di più, viaggiando si apprezza di più la propria vita e anche quella degli altri.