Testi di Emanuele Conte tratti dal programma radiofonico “Who Christmas – Chi Natale”
Chi Natale
Chi Natale sotto l’albero
Chi Natale sopra ai tetti
Chi Natale in mezzo al fango
Chi Natale in mezzo all’oro
Chi Natale in mezzo ad occhi impauriti
Chi Natale al caldo
Chi Natale al fresco
Chi Natale in chiesa
Chi Natale nel tepore di un cartone
Chi Natale senza te
Buon Natale
Hai Visto, sono qui!
Quel lieve candore che scende è neve, che inizia a silenziare la città.
Un tizio cammina per le strade ascoltando un rumore strano, quasi un crepitio emesso dai suoi scarponi che a passi spediti camminano sulla neve appena caduta.
Il fiato gli si appanna uscendo dalle labbra e si mischia al vapore che sbuffa dal contenitore della minestra calda che sta portando ai suoi amici di stasera.
A un certo punto arriva sotto la volta di un meraviglioso portico pieno di luci, e i suoi amici sono lì, come sempre. Lo aspettano.
Ognuno indossa il suo libero ma freddo appartamento: chi di cartone, chi tappezzato di stracci vecchi.
Una voce interrompe il silenzio.
È quella di non si sa chi, uno dei tanti di cui non si sa, che per quel momento sospende la sua rassegnazione, e con il fiato potente come quello di un drago dice: “Grazie”.
L’uomo dalle scarpe che fanno rumore sulla neve fresca gli dice: “hai visto, sono qui!”.
La serenità nel sonno di un bambino guardato dagli occhi amorevoli di una madre.
Il sonno in una notte silente, come quella di Natale, senza incubi e frastuoni.
Quando finisce il Natale, quando gli amici e i parenti se ne vanno dopo la Festa, c’è chi rimane solo, e allora tornano alla mente gli amori persi, i voti infranti, i volti che si sono girati dall’altra parte, le occasioni perdute… i “se avessi detto questo, se avessi deciso diversamente, se avessi provato, se avessi…”
Il Natale ha una magia tutta sua, sa rendere felici le persone ma può anche instillare fra il cuore, i sogni e il tempo che passa, una dolce tristezza che inesorabilmente scatena i ricordi.