Testi di Emanuele Conte tratti dal programma radiofonico “WICKED GAMES – GIOCHI MALVAGI”
Ogni viaggio umano inizia da un posto.
Prima sei in una specie di astronave dove l’ambiente è liquido, forse non serve pensare, nulla dipende da te, il tuo cuore batte seguendo l’eco di un’altro cuore più grande, tutto è buio intorno a te, ma è un’oscurità accogliente, non fa paura, quel tepore ti sente, ti comprende, sicuramente anche l’amore è lì, insieme a te, altrimenti non sarebbe tutto sbagliato, ma semplicemente innaturale.
Un giorno tutto cambia, qualcosa di nuovo ti riempie i polmoni, è l’aria del mondo, un posto complicato un ambiente diverso, tutto da esplorare, lo senti già tuo, anche se in realtà eri tu ad essere già suo fin da prima, ma adesso lui ti accoglie offrendo addirittura due mani per toccare terra con i piedi e tu lo ringrazi con un primo vagito.
Tutto è andato bene, l’aria fa sì che riesci a respirare nel tuo nuovo ambiente, la luce ti colpisce, gli occhi si aprono e da lì, il tuo tempo inizia a scandire secondi, minuti, ore, giorni, gioie, ansie, speranze, attese e sentimenti. Tutto questo si alternerà per te, attraversandoti, anticipandoti o inseguendoti.
Che bello essere al mondo!
All’inizio vuoi vivere tutto, subito e di corsa, sembra che tu voglia vedere al più presto come andrà a finire, ma poi, con il passare del tempo, ti accorgi che il bello è andare piano, riuscire a godersi, il sole che riscalda la pelle, una carezza che parla, apprezzare l’incertezza degli eventi e della direzione vento. Pian piano impari ad assaporare quel che resta di ogni giorno, vivendo in mezzo alla gente, ma inevitabilmente da solitario esploratore.
C’è chi volontariamente, per istinto o costretto dal caso, malvagio lo è o lo diventa per davvero.
Chi dice di amarti ma non c’è quando ti può salvare, scopre il suo gioco malvagio. Non dimenticarti di lui.
L’esistenza degli uomini è costellata di malvagità, uno strano comportamento prodotto dal ragionamento quando è insano, supponente o afflitto da paure mischiate a ferite che, cagionando dolore, cercano rimedio nell’astuzia, nell’ironia che umilia o nel mezzo sorriso che adorna le labbra dell’invidioso.
Non è malvagio un leone che sbrana la preda,
non è malvagio un fulmine che spacca un albero,
non è malvagio il fiume che sommerge la vita cercando lo spazio che gli spetta.
La malvagità sta nel cuore di chi, pur ragionando, resta immobile di fronte allo sprofondare delle vite altrui, per trarne giovamento o gradendo il sapore di un’amara soddisfazione.
Nota di redazione: I sentimenti sono innumerevoli, sia positivi, come ad esempio l’amicizia, la fraternità, la pietà, la gioia, sia negativi, come la rabbia, l’odio, l’invidia.
Quello dei sentimenti a volte è un gioco malvagio.
Molti preferiscono non rischiare di perdere, altri vi si inoltrano architettando le strategie più astute, convinti che questo gioco sia solo questione di calcolo, di tattica, ma per vincere al malvagio gioco dei sentimenti è necessario arrendersi, consegnarsi completamente, inevitabilmente perdere, perchè la vera vittoria al gioco dei sentimenti è il sacrificarsi senza avere rimpianti.
Sono tanti i guai del mondo, sono come dei giochi malvagi che riescono a corrompere anche gli amori più puri, gli affetti più solidi, ma non riusciranno mai a scalfire l’amore vero, quello di una vera madre.
Madre è chi ti fa da madre, madre è chi ti sceglie sempre, anche senza tentare di capire dove sei diretto.
Nella sala giochi dei giorni che corrono, ce n’è uno particolarmente malvagio.
Non serve inserire una moneta per farlo funzionare, è il gioco del dubbio, del meglio aspettare domani, meglio provarci un’altra volta, non fidarsi di un’idea o dei propri occhi, attendere, restare in apnea, credendo di poter riemergere domani per respirare aria migliore.
Ma i giorni hanno bisogno di ossigeno e movimento per non soffocare la vita.
Uno degli antidoti più efficaci per contrastare gli effetti negativi cagionati dai giochi malvagi del mondo e della gente è la fede, un rimedio sicuro per riprenderti con slancio dopo ogni delusione.
A volte il malvagio, per fare meglio il suo gioco, si veste da buono.
È così che tesse la sua tela: per annullarti, per farti credere di non esistere, che è un’invenzione.
Come può essere malvagio chi danza con te sia durante la tempesta che nei giorni di bonaccia?
Come può essere malvagio chi si innamora degli occhi di un cane, di un tenero pensiero, di una dolce collina e danza per te qualunque sia la musica?
Togli il sipario e scopri che il malvagio danza con te solo per affascinarti, per avvolgerti.
Di solito non sopporta i cani, ha paura, è capace di un pensiero forbito ma mai spontaneo, e la dolce collina è solo una fastidiosa salita, meglio abitare in centro.
Il malvagio è perfetto, è organizzato.
Chi è buono, invece, è vero anche se a volte intemperante, imbranato, scostante e spesso veste anche male.
Scolpisci nella tua mente il nome del buono al pari di quello del malvagio, perché se ti ama sarà festa, se ti pretende è un inganno, se è stupito scappa!
Uno dei metodi più efficaci per per evitare le strategie di esseri malvagi, che intendono giocare con il tuo cuore prima di divorarlo, è quello di ascoltarli andando oltre la parola. Meglio testarli a pelle, fiutarli a naso e sentirli attraverso i brividi.
Il guardaroba di un malvagio calcolatore e opportunista è sempre pieno di costumi.
Può vestirsi da benefattore, da burlone, da esperto, da saggio, da vittima, da paladino dei diritti o da camaleonte.
Ma il costume che usa di più, per fare il suo gioco, è quello che lo rende invisibile, insospettabile, amorevolmente innocuo, soprattutto agli occhi delle sue prede preferite, che sono i veri invisibili: le persone semplici per le quali il talento non è spendibile, la pensione è bassa o non li riguarda, la fortuna è veramente cieca e ogni possibilità non può che trasformarsi in un’occasione perduta.
Quando due persone vogliono stare insieme, sfiorarsi mentre si parlano, annusarsi da vicino, lasciare agire i sentimenti o l’attrazione, in quei momenti la lontananza diventa quasi una malvagità compiuta dal tempo, dai chilometri e dalle cose della vita.
E non ci sono email, telefoni, diavolerie digitali o pensieri più o meno inconfessabili che possono sostituire la magia del toccarsi.
Il malvagio si distingue dal mite per non avere ripensamenti, ha sempre in tasca la mappa per raggiungere l’uscita di sicurezza e corre veloce sulla via di fuga dopo ogni misfatto, porta sempre con sé il prontuario delle giustificazioni, non ha mai momenti di tristezza ma solo qualche fulmine di rabbia che trattiene a fatica, con fredda determinazione e coprendolo di parole o silenzi.
Il mite, la persona buona, sa capire quando è stata malvagia, conosce la tristezza, quell’emozione che arriva all’improvviso come una leggera fitta tagliente, che unita al pentimento lo fa piegare sotto il peso dei propri errori e nell’attesa del perdono o della riparazione ricorda le persone offese e le perdute occasioni di serenità.
La persona mite sa, cosa c’è dentro alla propria anima.
Frasi e aforismi di personaggi famosi citati nel programma “Wicked Games” e interpretate da Renée Conte
“E l’uomo, nel suo orgoglio, creò Dio a sua immagine e somiglianza.”
Friedrich Wilhelm Nietzsche
“Un uomo senza sogni, senza utopie, senza ideali, sarebbe un mostruoso animale, un cinghiale laureato in matematica pura.”
Fabrizio De André
“La gente è il più grande spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto.”
Charles Bukowski
“Sapete che cosa significa amare l’umanità? Significa soltanto questo: essere contenti di noi stessi. Quando uno è contento di sé stesso, ama l’umanità.”
Luigi Pirandello
“Noi siamo come farfalle che battono le ali per un giorno pensando che sia l’eternità.”
Carl Sagan
“Nulla di quello che accade all’uomo deve risultarci estraneo.”
Papa Giovanni XXIII
“Il destino mescola le carte e noi giochiamo.”
Arthur Schopenhauer
“Una delle peggiori tragedie dell’umanità è quella di rimandare il momento di cominciare a vivere. Sogniamo tutti giardini incantati al di là dell’orizzonte, invece di goderci la vista delle aiuole in fiore sotto le nostre finestre.”
Orazio
“Io amo l’umanità, ma con mia grande sorpresa, quanto più amo l’umanità in generale, tanto meno mi ispirano le persone in particolare.”
Fëdor Michajlovič Dostoevskij
“Il volo ci ha regalato gli occhi degli uccelli, un punto di vista prezioso per osservare tanto mondo tutto insieme e lo scempio che ne stiamo facendo.”
Le Corbusier
“Nessun animale si stupisce di esistere, eccetto l’uomo.”
Arthur Schopenhauer
“Gli uomini sono diventati gli strumenti dei loro stessi strumenti.”
Henry David Thoreau