Testi di Emanuele Conte tratti dal programma radiofonico “Wild World – Mondo selvaggio”
L’uomo selvaggio è sempre esistito e ha continuato a vivere durante tutte le epoche e le civiltà. Ancora oggi ci sono alcune, anche se sempre più rare, tribù cosiddette “mai contattate”, gruppi di persone che vivono in certi posti del mondo, posti dove la civiltà non è arrivata grazie al caso o forse oggi alla crescente, anche se lentamente, volontà di preservare determinati ambienti e modi di vivere, perché quando arriva la civiltà arriva il bello, magari sotto forma di comodità, perline colorate, grandi ideali, leggi e abitudini elaborate ma insieme a tutto ciò la storia, le cronache e il cinema mostrano che spesso sono arrivate anche la sopraffazione, l’inganno, le malattie, la schiavitù.
Nella selva dei sentimenti l’amore, quello tra due persone, è una terra selvaggia e per quanto la si esplori non si riesce mai a scoprirla del tutto. Spesso è una terra d’approdo, altre volte è una felice via di fuga e in certi giorni non resta che andarsene o dire: “vattene via”.
Le poesie, i sonetti e le frasi immortali dei poeti sono come cavalli di una razza selvaggia: non li puoi addestrare, vanno dove vogliono e conquistano le anime.
La voglia di andare via quando non ci sono opportunità o l’ambiente è ostile è naturale, soprattutto in giovane età e a tutte le latitudini ma è proprio quando una giovane vita vuole o deve trovare la sua strada che piovono tanti consigli, sono come gocce di una pioggia insistente.
Chi ama si preoccupa e nel caso non ci sia nessuno a dare fastidiosi e allarmanti avvisi è allora che è meglio andare via senza voltarsi indietro.
E adesso parliamo di business, di vita moderna, eccitante, di tendenza, trendy, cool; termini che alla fine hanno pressappoco lo stesso significato, e cioè che sei obbligato ad essere figo a tutti i costi.
Là fuori è Savana, nelle strade delle città, nel rumore delle auto, nelle azioni delle persone, la Savana con tigri, leoni ed elefanti è ovunque, anche fra le mura della tua tana e ha facce che non ti aspetteresti mai.
Là fuori, sui giornali, in tv, sul web è tutto un mondo selvaggio, la concorrenza è spietata e solo chi caccia mangia e sopravvive.
Il safari selvaggio non si ferma mai, solo che la selvaggina rischi di essere tu.
La nostra vita è generata dalla terra che, resa fertile dall’apparente caotico universo, di natura è selvaggia, onesta nella sua logica e implacabile quando si esprime.
Siamo noi che tentiamo di imbrigliare quello che non sappiamo governare ma la forza della Terra e della natura che contiene quando vuole ci strappa tutte le parole che abbiamo in bocca rendendoci muti, facendosi ascoltare per forza.
La Terra sa essere tanto violenta quando vuole farsi sentire ma altrettanto dolce quando vuole farsi vivere, arriva a regalarci l’armonia della primavera e i lunghi giorni dell’estate.
È come una donna che quando ama veramente i suoi figli fa continuamente pace con loro, gli esseri di tutte le specie che la popolano.
Madre natura è selvaggia e ha i suoi modi per metterci in guardia.
Noi siamo i selvaggi moderni, siamo sempre a caccia di attenzioni, solo che per attirare gli sguardi di chi ci interessa non facciamo la ruota, non cambiamo il pelo ma facciamo un mutuo, magari compriamo un bel vestito, un orologio costoso o una macchina.
Nel mondo selvaggio lì fuori tutti sono a caccia del tesoro del mostro d’oro e di filigrana, tutti lo vogliono, tutti farebbero qualsiasi cosa per catturarlo.
I fragili diventano d’acciaio, gli onesti iniziano a giocare sporco, i fratelli diventano taglienti. C’è chi arriva anche a impedire a due persone di salutarsi per l’ultima volta pur di avere solo per sé il tesoro del mostro d’oro e di filigrana, ma il saluto negato è ancora più caro, affettuoso e dura all’infinito, perché resta nella mente, tenendo accesa la fiamma dei ricordi.
Succede in continuazione: le persone seppelliscono le loro aspirazioni sotto le convenzioni, sotto una montagna di doveri, il bisogno o la sete di denaro, la ricerca dell’affermazione, il mantenimento del controllo della situazione.
C’è chi non viaggia, chi non scrive, chi non dipinge, chi non fa il pasticcere oppure non corre di traverso del vento in riva al mare per sentire l’effetto sulla pelle.
C’è anche chi non passeggia con il cane divertendosi a guardare i gatti che si gonfiano per istinto selvaggio al loro passaggio.
Alcune persone non si accorgono che i giorni scivolano via fino a quando il caso o qualcuno gli avvisi che il tempo inizia a contarli, è allora che spesso la mente abbandona le redini ma l’istinto selvaggio, dando voce all’amor proprio, le stringe più forte.